martedì 11 agosto 2020

Addapassà 9 - Ultima tappa

 


 


Addapassà e lo abbiamo passato, l'Adda.
30km di sterrato, non li farò mai più.
Abbiamo vicino a casa patrimoni di cui non ci rendiamo conto. Il percorso dell'Adda da Brivio a Trezzo è un museo a cielo aperto, l'Ecomuseo leonardesco. Il traghetto di Leonardo, il naviglio di Leonardo, le chiuse  e i salti d'acqua di Leonardo e via così. Insieme a due centrali idroelettriche tutte mosaici lombardi, che meritano la visita. Purtroppo però, centrale Edison a parte, è tutto in uno stato di semiabbandono. Detriti nel canale, percorso pieno di buche, nessuna indicazione, nessuna area di sosta, nessun ristoro, atti di vandalismo mai recuperati etc. Sarebbe un'area per cui far pagare il biglietto di ingresso e farsi accompagnare da una guida, invece si sa a malapena che esiste. Che peccato. 
Noi comunque ce la siamo goduta con grande entusiasmo (sterrato a parte). L'attraversamento con il traghetto di Leonardo fa chiedere come mai non siano tutti così. Un uomo solo dotato di un mezzo marinaio porta il traghetto con carico di auto e passeggeri da una riva all'altra a forza di braccia. Solo facendo leva con il mezzo marinaio su un cavo tirato da parte a parte.

Oggi ci aspettavamo un tranquillo rientro in piano. Le ultime parole famose di Giuseppe:"pedialiamo sempre lungo il fiume che non va allinsu, komoot sbaglia, non avremo salite!" Abbiamo fatto la salita più salita che ci sia (pedalandola tutta, ormai abbiamo 2 stantuffi al posto delle gambe), per poi scendere a precipizio nel bosco su una discesa di ciottoli di fiume: ho ancora male ai polsi dalle frenate.

L'arrivo a Gessate è stato un bagno di realtà: sulla scala della metro una mamma incinta con piccolo in carrozzina attendeva tranquillamente che il marito finisse di sniffare polvere bianca di fianco a noi. Poi quando è arrivata la metro, 3 ragazzi con il passamontagna hanno scavalcato la barriera della stazione dietro al treno, sono passati sul binario, hanno installato una gopro e hanno disegnato qualcosa spruzzando vernice sull'ultimo vagone. Finché il treno non è ripartito ho avuto paura di una bomba.

Valeva il viaggio: il traghetto leonardesco


Partenza: Brivio
Arrivo: Gessate M2
Km percorsi: 36

Dislivello: -60m

Salite: 180m


lunedì 10 agosto 2020

Addapassà 8 - Sotto al nostro naso

 


Bello il Lago di Como, ma in quanto a ciclabili Iseo batte Como 10 a 0. La vista lungo il lago di primo mattino è splendida. La parte nord è tutta anse e calette che sembra di essere al mare.
Però non c'è ciclabile, quindi tutto strada a percorrenza veloce e addirittura da Abbadia Lariana verso Lecco la scelta era tra Strada Statale e traghetto. Su consiglio di un altro ciclista abbiamo optato per la Statale che effettivamente era fattibile: 1,5 km per poi immettersi finalmente sulla ciclabile di Lecco. Passato Lecco si costeggiano l'Adda, i laghi di Garlate e di Olginate e la laguna che sono bellissimi, ma tutta la ciclabile è sterrata e pietrosa. W il lago di Iseo!
Sosta a Brivio, un paese sull'Adda che merita assolutamente una visita. Città di confine tra Repubbluca di Venezia e Ducato di Milano. Ce l'abbiamo a un passo da casa e non ne sapevamo nulla. Credevamo di dormire a Brivio in provincia di Lecco, invece siccome sml'albergo è al di là del fiume, siamo a Cisano Bergamasco in provincia di Bergamo.


Valeva il viaggio: Varenna e le sue chiese medioevali

Partenza: Colico
Arrivo: Brivio
km percorsi: 58,9
Dislivello: -10m
Salite: 250m

domenica 9 agosto 2020

Addapassà 7 - il marketing della valle


Tappa breve di trasferimento. Da Ardenno a Colico. Con la costruzione della nuova strada della Valtellina, che salta Morbegno e sale con lunghe gallerie evitando i paesi, l'economia della valle sta cambiando. Il nostro albergo era sulla Strada Statale. Costruito nel 1800 come punto di sosta con 5 camere e le stalle per chi saliva la valle,  ha mantenuto la stessa impostazione ed è ancora gestito dal pronipote di chi l'ha costruito. Solo che ora sanno come fare sviluppo: un ristorante che cuoce alla brace famoso in tutta la valle, l'albergo frutto di un'azione e di recupero eccezionale, tutto pietra, camini, cunicoli  e legni antichi, inseriti in una struttura con tutti i comfort moderni. Con lo spostamento della strada statale la Galbusera è rimasta tagliata fuori, allora l'albergo gli ha affittato un'area per lo spaccio. Quindi di giorno sembra un bellissimo autogrill, con pullman e turisti che fanno sosta bar, bagno e biscotti, di sera ristorante e aperitivi e poi l'albergo. Ci hanno fatto lasciare le bici nella hall di fianco alla carrozza dell'800 per fare promozione per i ciclisti.

A merenda sosta in una fattoria che vende a km 0. Anche qui turisti che fanno scorte di salumi e formaggi. Anche qui hotel con Spa, visita alle stalle, zona ristoro, gelati di latte crudo. 


A pranzo sosta in una anonima pizzeria che ci si chiede come viva: fa da mensa agli operai che lavorano alla strada. Prima del covid a pranzo gestiva 120 operai/giorno. Adesso 2 o 3... Anche loro si stanno organizzando per segnalarsi sul Sentiero Valtellina come punto di ristoro, ma per farlo devo avere l'autorizzazione del Comune, della Provincia e della Comunità Montana. Non gli passa più.

Valeva il viaggio: lo sbocco della ciclabile alla foce dell'Adda nel lago e il pomeriggio in spiaggia al lago


Partenza: Ardenno
Arrivo: Colico
Km percorsi: 31,1
Dislivello: -70m
Salite: 350m





sabato 8 agosto 2020

Addapassà 6 - Verdeterapia

 



Ripartiti! Oggi 900m di dislivello in discesa. Nel verde.
Ciclabile immersa nel bosco, verde, tra i pascoli, verdi, a bordo fiume, verde, nel mais, verde!
Terza foratura, sempre la stessa ruota. In realtà era la valvola e non un buco. Ci hanno venduto delle schifezze di camere d'aria. Due camere d'aria due valvole rotte. No comment

Valeva il viaggio: il percorso Kneipp naturale alla foce del torrente Madrasco . Una passeggiata nell'acqua lenta e tiepida del torrente, poi nell'Adda ghiacciato poi di nuovo nel torrente per tornare alle bici.

Partenza: Bormio
Arrivo: Ardenno
Km percorsi: 84,6
Dislivello: -900m
Salite: 110m

mercoledì 5 agosto 2020

Addapassà 5 - Bormio





Bormio! Siamo arrivati. Oggi salita costante, 600m di dislivello. Abbiamo ovviamente pagato la giornata di ieri, con l'Aprica nelle gambe la mattina è stata faticosissima, ma avevamo tempo e ce la siamo presa comoda, tra pause foto e pause caffè.
In Valtellina hanno investito molto sulla ciclabile che è quasi tutta asfaltata, con ponti costruiti apposta, passerelle sospese, ringhiere e recinti. Il percorso si allontana dalla statale, attraversando paesini in pietra arroccati in angoli nascosti e le auto non si sentono neppure.
Per tutto il percorso siamo stati sorpassati da ciclisti che pedalavano in salita come noi in discesa. Hanno 10kg di bagaglio in meno, 10kg di bicicletta in meno, 10kg di peso in meno, 10-30 anni in meno e 10 anni di allenamento in più. Molti hanno la bici elettrica. Quindi siamo comunque molto soddisfatti di noi stessi.
La bici a pedalata assistita è una grande invenzione, puoi andare ovunque senza timori. La coppia più bella è stata: lui sessantenne ciclista dal fisico secco e nervoso, con bici normale, lei cicciottella con bici elettrica. E facevano la Valtellina tappa tappa come noi. La bici elettrica ha il difetto che è pesantissima. Quella della signora si era scaricata e lei si è trovata a spingerla in salita, poverina. Non credo che potessero arrivare a Bormio in quelle condizioni, speriamo abbiano trovato da ricaricare. L'ultimo strappo faticoso in salita era sotto a un brutto roccione e entrambi abbiano detto "che energie negative questo posto!": non avevamo capito di essere arrivati alla frana del 1987, dove sono morte 35 persone di cui 10 bambini che non sono mai stati ritrovati. 

Dove prima c'era il paese ora c'è un santuario in memoria. Prima dell'alluvione tutta la zona era già stata evacuata perché il pericolo era noto, tranne poche case ritenute sicure, invece l'onda d'aria generata dell'onda di piena è stata come un'esplosione e si è portata via tutto. Terribile.
Molto commossi abbiamo fatto l'ultimo tratto con lo sprint finale e siamo stati ricevuti da Bu e Bu in una casa meravigliosa tutta legno mansarda. Ora meritato riposo.

Valeva il viaggio: imparare la triste storia di Aquilone

Partenza: Grosotto
Arrivo: Bormio
Km percorsi: 35
Dislivello: 600m
Salite: 640m

martedì 4 agosto 2020

Addapassà 4 - il possibile




Prima sembrava impossibile, durante volevo morire, ma una volta arrivati in cima diventa possibile e viene da dire: mah, in fondo cosa sarà mai!
Oggi i primi km sono stati tra il 10 e il 15%, incredibile, non lo pensavamo neppure noi facendoli, lo abbiamo scoperto dopo dagli strumenti di bordo (telefoni e garmin). Nei 15km di salita all'Aprica abbiamo spinto solo su qualche tornante impossibile, qualche centinaio di metri in tutto.
Dopo quello, la salita al 5% è stata una passeggiata.
Non soddisfatti di essere arrivati a 1.181m siamo saliti a mangiare in baita a 1.240, ma ne valeva la pena. Tranquillizzati dall'imminente discesa (io terrorizzata, in realtà), ci siamo abbuffati come non ci fosse un domani. La ristoratrice ci ha visti satolli e infreddoliti per cui ci ha offerto una tisana di erba Iva, amarissima. Solo dopo che l'avevamo bevuta ci ha detto che era mooolto mooolto digestiva! Siamo partiti più leggeri... moolto moolto più leggeri.
Primi 300m di discesa, io con il male alle braccia dalla pendenza e dalla paura. Giuseppe si ferma di botto: ha bucato!!
Ovviamente la ruota dietro, più noiosa e complicata da smontare. E ovviamente non in paese, lasciato indietro 1km, ma nel nulla in discesa.

 Giuseppe è stato un drago, con molta pazienza ha smontato e rimontato tutto (più volte :-) ), poi siamo risaliti in paese per ripulirci dal grasso delle catene e far dare una controllata alla bici, aggiungendo un altro chilometro di salita.
Sarà che per il Covid i turisti sono pochissimi, ma qua sono tutti particolarmente gentili e disponibili. Il meccanico ha controllato e gonfiato la gomma e ci ha fatti lavare sul retro con la pasta sgrassante.
Quindi discesa e poi discesa e poi discesa. Divertentissimissima! Alla fine l'avrei rifatta, quasi non frenavo più, piegavo in curva e puntavo a raggiungere Giuseppe. Invano lui correva davvero, io facevo solo finta. Gasati dalla discesa e dal riposo abbiamo deciso di proseguire e poi ancora e poi ancora e siamo arrivati a Grosotto, aggiungendo 30km di salita e altri 200m di dislivello. La tappa di domani sarebbe stata Grosio a 2km da qui. Quindi abbiamo fatto 2 tappe in una nel giorno che credevamo più faticoso. Se fosse stato per Giuseppe saremmo arrivati a Bormio ma io no avrei fatto una sola pedalata in più.
La ciclabile dell'Oglio ha vinto il premio della più bella ciclabile d'Europa (ma non sappiamo se il premio era assegnato da 4 amici al bar o da un'organizzazione significativa), ma anche quella della Valtellina merita. Si parte da un lato dell'Adda e si passa all'altro, dopo qualche chilometro si ripassa di qua e poi di nuovo di là. Addapassà, appunto. È tutta così. La strada delle auto (particolarmente brutta in questa zona) non si vede e non si sente e si pedala quasi sempre lungo il fiume, tra alberi frutteti e, ovviamente, campi di mais.

Valeva il viaggio: la soddisfazione di essere arrivati in cima con il sorriso

Partenza: Edolo
Arrivo: Grosotto
Km percorsi: 46,8
Dislivello: 500m Aprica poi altri 200m
Salite: 820m

lunedì 3 agosto 2020

Addapassà 3 - Sempre crederci




Davano pioggia dalle 12 con il 95% di probabilità. Siamo partiti comunque, pronti a fermarci all'arrivo del temporale. Invece siamo arrivati a Edolo alle 15 senza una goccia d'acqua! Alle 15:30 è iniziato il diluvio.

Giornata avventurosa: dopo i primi 8km di salita nel bosco abbiamo trovato la strada interrotta da una piena del torrente. Saremmo dovuti tornare indietro di 6km e rifare la salita.
Risultato: abbiamo guadato il torrente. Una bici per volta senza bagagli e poi il resto. Bello viaggiare in due! Ha fatto tutto Giuseppe e io da sola non sarei stata capace.
Arrivati a Capo di Ponte abbiamo deciso di seguire la ciclabile che sembrava meno ripida, nonostante komoot ci consigliasse di tornare indietro. Ha sempre ragione komoot: tornanti sterrati a gogò. Ma siamo stati bravissimi, non abbiamo spinto.
Così siamo arrivati alla città delle oche.


In un casolare arroccato sul monte hanno costruito un villaggio di casette di legno lungo il torrente, con stradine ponticelli e il ristorante (la mangiatoria) per le oche!
Al 17mo km, nel bel mezzo di una salita impossibile Giuseppe ha cambiato e gli si è irrimediabilmente incastrata la catena. 15min per sbloccarla, di fianco a un cavallo al pascolo che ci guardava stranito.

Valeva il viaggio: i ponticelli sull'Oglio di prima mattina. Rilassati, freschi, quasi freddi e felici.

Partenza: Breno
Arrivo: Edolo
Km percorsi: 34,9 (sempre i soliti 100m)
Dislivello: 400m
Salite: 620m